Fragneto l’Abate è un paesino della provincia di Benevento caratterizzato dalla presenza di boschi di querce, della varietà “farnia”. Proprio da questi ultimi deriverebbe il nome “Farnitum”, trasformatosi poi nella lingua italiana in “farnito” e successivamente in “Fragneto”.

L’espressione “Abatis”, ovvero dell’abate, fu di certo aggiunta a “Farnitum” dagli Abati della chiesa di S. Sofia di Benevento. Gli Abati infatti ebbero in dono questo territorio dal 1099.

A Fragneto l’Abate si può godere di un ambiente naturale ancora intatto e incontaminato. Il paese, infatti, è ubicato nelle vicinanze del Reggio Tratturo che da Pescasseroli arriva a Candela. Dunque, un itinerario ideale per le passeggiate.

Il popolo di Fragneto l’Abate è caratterizzato dalla semplicità, che da sempre ha contraddistinto il suo modo di vivere. Tutta la storia di questo territorio è, infatti, trascorsa a ritmo del lento lavoro dei campi, dell’allevamento del bestiame e della raccolta della legna.

Proprio dalle origini di questo popolo, agreste e pastorale, nasce la Festa di San Martino. La festa è ovviamente ispirata alla leggenda di San Martino, un nobile cavaliere che tagliò con la spada il proprio mantello per coprire un mendicante infreddolito. Il miracolo che avvenne è appunto noto come Estate di San Martino.

Proprio negli ultimi giorni di tepore, prima del lungo inverno, a Fragneto d’Abate si festeggia per tre giorni. La Festa di San Martino si svolge, infatti, dall’ 11 al 13 novembre e prevede musica e spettacoli, rassegne artistiche e artigianali, nei vicoli, portoni e palazzi del centro storico.

Numerosi abitanti definiscono questo paese il mestolo per la sua forma. In questi giorni di festa è usanza percorrere il mestolo, caratterizzato da una strada lunga circa 500 metri che si divide in due stradine. Queste, con un andamento circolare, alla fine si ricongiungono.

Il significato simbolico della festa è quello di evocare, quasi esorcizzare le forze sotterranee dalla cui benevolenza dipende la rinascita della vegetazione e la produzione agricola, dopo la stasi autunnale.

I visitatori attraversando il mestolo possono assaporare i prodotti gastronomici locali, preparati dalle donne del paese, con ricette segretissime.

La pizza di San Martino è una tipica e famosa ricetta del luogo. Si tratta di una pizza preparata con alici a pezzetti disposte su una sfoglia di pasta, arrotolata e cotta al forno.

Durante la festa è poi d’obbligo la degustazione di castagne e il vino novello fresco di pigiatura.

Una visita alla Torre dell’orologio e alle chiese, di Santa Maria e dell’Assunta, faranno da coronamento.

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