Il viaggiatore naturalista troverà grande appagamento ammirando la vegetazione e la fauna del Parco urbano Panorami di Frigento.

La vegetazione rientra nella fascia fitoclimatica del castagno.

Il castagno lo troviamo sui fianchi della montagna dove il substrato è abbondante e soffice, e ad esso sono associate le querce, che, invece, crescono un po’ dappertutto, anche lungo i versanti dei valloni.

Il sottobosco è ricco di arbusti, spiccano rovi, fragole, berrette del prete, rose, sambuchi neri, biancospini. Qui, è possibile scorgere fra l’erba, vari tipi di graminacee, di ranuncoli, fiori molto presenti nelle nostre zone che fioriscono in tardo inverno o agli inizi della primavera, e di orchidee.

Si osservano le ortiche, sambuchi ebuli e ginestre dei carbonai. Queste ultime fioriscono in maggio-giugno, con grandi fiori di colore giallo disposti all’ascella delle foglie, singoli o a coppie. È una specie colonizzatrice delle radure boschive; spesso si associa al castagno, avendo le stesse esigenze di terreno e clima.  Troviamo poi il nocciolo dal greco “koris”, elmo, a causa della forma dell’involucro membranoso che ricopre il frutto,  è considerata una specie “avellana” per la sua diffusione fin da epoca remota, nella zona di Avellino. I frutti (nocciole) hanno seme edule, ricco d’olio, usato nell’alimentazione e in profumeria, inoltre, anche il legno di questa pianta è forte ed elastico.

La fauna presente nel parco è molto varia.

Lungo le strade di Frigento il percorso è piacevole e invitante, e si possono avere incontri piacevoli. Addentrandosi nei boschi è possibile ammirare upupe, cince, cinciarelle, picchi muratori che instancabilmente, ispezionano i rami degli alberi alla ricerca d’insetti. Sulle fronde degli alberi, invece, cardellini, verzellini, verdoni, fanelli e fringuelli rallegrano l’aria con i loro trilli gioiosi: i versi di richiamo, i canti territoriali risuonano dappertutto. Rospi smeraldi e rospi comuni gironzolano lungo la strada, dopo la pioggia, a caccia di limacce; raganelle ed ululoni fanno la loro apparizione solo durante gli spostamenti alla ricerca di nuovi siti di riproduzione. Predatori come la faina, la volpe, la donnola perlustrano il loro territorio di caccia furtivamente e solo raramente si fanno vedere. Il riccio, invece, si attarda volentieri alla ricerca di insetti e lombrichi. I versi cadenzati e ritmici del barbagianni, del gufo comune, della civetta, dell’assiolo si fanno sentire tutto intorno.

Durante le lunghe passeggiate nei boschi di Frigento, oltre alla varietà di flora e fauna finora descritta, è possibile anche incontrare sulle cortecce degli alberi numerosi tipi di licheni che prosperano in mille colori, a testimonianza di un’aria purissima. I licheni, possono essere utilizzati come bioindicatori della qualità dell’aria.

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