La Campania è una regione ricchissima dal punto di vista delle riserve protette, dei parchi e delle oasi naturalistiche che costituiscono un patrimonio senza pari.

Tra queste una delle più particolari è il Parco Sommerso di Gaiola: si tratta di una piccola area marina protetta che copre all’incirca 42 ettari di mare, istituita dai Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali nel 2002. Il Parco Sommerso circonda le Isole della Gaiola, nel golfo di Napoli, e si estende dal Borgo di Marechiaro alla Baia di Trentaremi.

E’ un’area particolarissima dal punto di vista territoriale, perché frutto della fusione tra elementi vulcanologici, archeologici e biologici. I pendii, per nulla scoscesi, sono ricchi di alte falesie di tufo giallo napoletano mentre la lussureggiante vegetazione che cresce a ridosso del Parco ha reso questo luogo davvero unico.

Ricchissimi anche i fondali del Parco dove è possibile trovare i resti di porti, ninfei e peschiere sommerse.

Molti di questi riguardano la Villa Imperiale di Pausilypon, posta accanto ai resti dell’imponente Teatro del I secolo a.C. appartenuti al liberto romano Publio Vedio Pollione e oggi parte del Parco archeologico di Posillipo.

Naturalmente l’area marina protetta del Parco Sommerso di Gaiola è visitabile solo mediante visite guidate con battello a visione subacquea, oppure aderendo ad itinerari di snorkeling e diving, in modo da non compromettere in nessun modo l’ecosistema marino e mantenere il più basso possibile l’impatto turistico con l’ambiente.

All’interno del Parco Sommerso sorge poi l’isola della Gaiola che, nel 1820, fu acquistata dall’archeologo Guglielmo Bechi.

Essendo molto vicina alla costa si è ipotizzato che, in origine, l’isola della Gaiola fosse il prolungamento del promontorio dirimpetto e che fu separata artificialmente solo in un secondo tempo. Nel XVII secolo questo lembo di terra era ricco di fabbriche romane, ma già due secoli dopo l’isola fungeva da batteria a difesa del golfo e, all’inizio del XIX secolo, era abitata da un eremita soprannominato Lo Stregone. Di lui si narra vivesse dell’elemosina dei pescatori, ma potrebbe essere stata la sua presenza a indurre la popolazione del luogo a considerare Gaiola una sorta di isola maledetta, nomea dovuta anche alla frequente morte prematura dei suoi proprietari.

  Parco sommerso di GaiolaIl suggestivo fondale del Parco sommerso di Gaiola

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