Nel cuore della Campania, precisamente nella zona nord-ovest di Napoli, sorgono i celebri Campi Flegrei.
Originariamente, secondo Diodoro Siculo, la definizione “Flegrea” si attribuiva all’area fra il Monte Massico e i monti del casertano fino ai Lattari, ma il nome venne dato prendendo spunto dal greco phlegraios (ovvero ardente) per via dell’abbondanza di sorgenti calde e acque termali. Definizione perfetta dunque per identificare questa particolarissima zona di origine vulcanica composta da ben ventiquattro bocche crateriche di cui, alcune, ancora presentano manifestazioni gassose effusive (Solfatara).
L’intensa attività vulcanica e il ben noto fenomeno del bradisismo, da sempre hanno contribuito ad alimentare il mito riguardante i Campi Flegrei, divenuti nella leggenda come il frutto dello scontro tra Dei e Giganti. Secondo Apollodoro, Gea (la Terra), arrabbiata contro Giove e gli Dei per la sorte inflitta ai Titani aveva partorito i Giganti, esseri mostruosi che avrebbero assalito gli Dei. Questi, trovatisi in difficoltà, sarebbero stati aiutati da Ercole ed erano riusciti a sconfiggerli, ma alcuni di questi esseri sarebbero rimasti in vita sotto L’Epomeo, Procida e il Vesuvio.
Anche il celebre poeta Virgilio fece tappa nei Campi Flegrei dove si dice che sorga la sua tomba.
Leggenda a parte, dal punto di vista dell’attività vulcanica, circa quarantamila anni fa si raggiunse l’ apice con l’esplosione del vulcano Archiflegreo che disseminò in tutta la regione Campania cumuli di piroclastiti. Questi, con il tempo, contribuirono a creare il tufo, usato largamente fin dalla antichità come pietra costruttiva. Storicamente invece, l’ultima grande eruzione risale al 1538: in quell’occasione l’attività vulcanica e i relativi sedimenti vulcanici portarono alla formazione di una nuova collina craterica, denominata appunto il Monte Nuovo.
I Campi Flegrei rappresentano dunque una terra molto particolare, sia dal punto di vista geofisico che storico: la presenza del mare, degli innumerevoli laghi e dei monti verdeggianti, crea uno scenario davvero straordinario che cela numerosi tesori. Dai laghi Lucrino, d’Averno, Fusaro e Miseno alle oasi naturalistiche (come quella di Montenuovo), dalle fumarole ai vulcani fino alle Terme, i Campi Flegrei conservano un’inestimabile patrimonio archeologico tutto da scoprire.
Lo splendido Lago Miseno, nella zona dei Campi Flegrei.
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