La leggenda di San Marciano è un patrimonio di valore culturale ed etico, che i cittadini di Frigento custodiscono gelosamente nelle loro coscienze.

All’indomani del concilio di Efeso, che aveva definitivamente ratificato la deposizione del vescovo Giuliano di Eclano, il papa Leone Magno volle nominare vescovo di quella Diocesi un giovane di origine greca e di nome Marciano, che da alcuni anni viveva come eremita nella città di Frigento. Si narra che il pontefice fosse stato informato dallo Spirito Santo sulle straordinarie qualità morali del giovane e perciò volle proclamarlo oltre che vescovo anche santo e protettore della città. Tornando verso Frigento, il vescovo operò il suo primo miracolo resuscitando dalla morte il figlio del principe di Terracina. Durante la sua permanenza, operò numerosi miracoli: Rese mansueto il lupo che aveva sbranato il suo asino, guarì da paralisi una donna lucana, liberò da un’epidemia di carbonchio le popolazioni della Diocesi.

Chiesa di San Marciano, bassorielievo raffigurante il Santo.

San Marciano morì il 14 giugno 496. Quattro secoli dopo i suoi resti mortali furono trasferiti nella Cattedrale di Benevento dove furono poi rinvenuti nel 1119. Solo un frammento del cranio rimase a Frigento ed è tuttora gelosamente custodito.

Nella leggenda del Santo confluisce anche la storia tormentata della sua statua. Realizzata dai vescovi successori, essa fu scolpita nel legno. Per il suo rifacimento, in epoca rinascimentale, furono utilizzati materiali pregiati. Della vecchia statua medioevale rimaneva soltanto la testa di legno. Nel 1622 il popolo di Frigento, per onorare il Santo, promosse la raccolta di tutte le  monete d’argento che il governo aveva messo fuori corso per eccesso di tosatura e con quelle fece realizzare la testa del Santo.

Nel 1787, infine, fu realizzata la preziosa pedana dorata. Nacque allora il detto: “San Marciano di Frigento è tutto d’oro e d’argento”.

Ma una notte del 1834 un furto sacrilego privò la comunità della preziosa statua. Si salvò solo il reliquiario che i ladri si guardarono bene dal profanare.

Profondamente colpiti i frigentini si mobilitarono ancora, facendo costruire un nuovo busto in argento sbalzato e cesellato.

Busto argenteo di San Marciano, Chiesa Madre

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