Il principe Carlo Gesualdo, compose a Gesualdo i suoi madrigali, famosi in tutto il mondo.
Nati verso la metà del trecento, essi sono la più antica forma poetico musicale. Grazie alla presenza del principe Carlo, che si allontanò da Napoli dopo il doloroso delitto d’onore della moglie, il castello di Gesualdo divenne uno tra i più importanti centri musicali del tempo, frequentato da appassionati e letterati. Nel castello sembrano riecheggiare le arie dei madrigali del principe musico che ha reso famoso nel mondo questo magnifico borgo medievale.
E infatti dall’11 al 13 settembre 2015, nell’ambito del progetto regionale “Irpinia Madre Contemporanea”, il Castello di Gesualdo ha aperto le sue porte ad un’iniziativa storica: per la prima volta, dopo 400 anni, davanti ai più alti rappresentanti della polifonia europea, i madrigali di Carlo Gesualdo sono stati eseguiti nello stesso luogo dove essi furono composti e stampati.
Il conte, Alfonso Fontanelli, compositore tardo-rinascimentale così descrive il principe Gesualdo:
“…di aspetto poco imponente, piuttosto accigliato, meridionalmente indolente, e pieno di affettazioni di grandezza e di galanteria di gusto spagnolesco. Si anima per discorrere con irrefrenabile loquacità di musica e di caccia; si sforza dovunque vada di far eseguire ed eseguire egli stesso musica, pronto se manchi un cantore a partecipare all’esecuzione dei propri madrigali, dei quali discorre diffusamente, additando all’interlocutore i passi più notevoli per invenzione o artifizio; ama suonare il liuto e la chitarra spagnola e lo fa con gran maestria e con intensità espressiva sottolineata dal continuo atteggiare e muoversi”.
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