La Cattedrale di S. Maria Maggiore, a Teggiano, fu costruita verso la fine del 1200, per volere di Carlo D’Angiò, come segno di ricompensa verso i principi Sanseverino, signori di Diano, che lo avevano aiutato nella guerra contro gli Svevi.
Fra le opere d’arte custodite all’interno spicca il pulpito scolpito da Melchiorre da Montalbano nel 1271 e retto da quattro colonne sormontate da capitelli ed archi trilobati.
L’opera ha un significato allegorico. Infatti in alto sono scolpiti i simboli dei quattro evangelisti con al centro un guerriero che contende la lepre all’aquila e rappresenta la lotta tra il bene e il male. Al di sotto il cervo, che rappresenta la debolezza del pagano, ed il leone, simbolo della forza del cristiano. In basso un leone che sostiene una colonna attorcigliata rappresenta la chiesa che regge l’umanità.
Il pulpito rappresenta un rarissimo esempio in Italia di scultura firmata.
Nella pianta originaria della Cattedrale di S. Maria Maggiore, l’ingresso era ad oriente, sulla piazza principale, preceduto da un porticato a tre archi. Nel 1800 un rifacimento stravolse l’aspetto originario portando l’ingresso sul lato opposto e cambiando gli archi acuti gotici in archi a tutto sesto.
A ben guardare, tutte le chiese di Teggiano, con un’unica eccezione di quella di San Francesco, sono impostate con l’altare principale ad oriente, per cui, secondo un evidente simbolismo religioso, i fedeli pregano rivolgendo lo sguardo ad oriente, verso il sole nascente.
Il pulpito scolpito da Melchiorre da Montalbano, datato 1271
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