Storia del Castello Ducale di Bisaccia: dalle invasioni longobarde, a dimora di caccia di Federico II,  a sontuosa residenza che ospitò Torquato Tasso.         

Il Castello Ducale di Bisaccia sorge su uno sperone del monte Calvario. Fu costruito dai Longobardi intorno alla seconda metà dell’VIII secolo. Le prime notizie storiche risalgono al 1077, in un atto di donazione viene citato un certo “Riccardo barone di Bisaccia in qualità di proprietario del feudo.

I Longobardi governarono Bisaccia fino all’arrivo dei Normanni guidati da Roberto d’Altavilla. Distrutto dal sisma del 1158 fu ricostruito verso la fine del XIII secolo da Federico II di Svevia.

Nel 1246 il castello era, quindi, proprietà personale di Federico II e dimora di caccia oltre che sede temporanea della famosa scuola poetica siciliana, costituita dai letterati-funzionari di corte. Dopo quest’ultima data, l’edificio fu ristrutturato ed ampliato: in particolare la torre, basata su di un preesistente antico impianto di carattere militare, fu elevata in modo che la sua parte più alta potesse essere collegata visivamente con la rete dei castelli federiciani circostanti fino a quelli della contigua Basilicata.

Nel 1462 Bisaccia fu assegnata da Ferrante d’Aragona a Pirro Del Balzo, duca di Venosa; gli subentrò, poi, nel possesso, la figlia Isabella che sposò Federico d’Aragona. Nel XVI secolo, con l’introduzione della polvere da sparo e delle armi da fuoco ed in concomitanza con il generale orientamento di molti castelli limitrofi, anche il castello di Bisaccia venne trasformato in sontuosa residenza signorile. A questo periodo rinascimentale risalgono il portale d’ingresso al primo cortile, i nuovi ambienti sistemati intorno al secondo cortile, l’elegante loggetta che sovrasta la scala ed il grande loggiato panoramico sul piano superiore formato da ventotto arcate su colonnine in pietra locale lavorata.

 Nel 1533 Alfonso d’Avalos, a cui era stato assegnato per servigi resi alla corona, vendette il feudo di Bisaccia per 3500 ducati a Giovan Battista Manso. Nel 1588 fu ospite della famiglia Manso, nel castello, il poeta Torquato Tasso per concedersi un periodo di riposo a seguito della grave malattia mentale di cui soffriva. Dopo una serie di passaggi di proprietà, all’inizio del XVII secolo il castello con il feudo di Bisaccia venne acquisito dalla famiglia Pignatelli, che ne detenne il possesso fino all’inizio del XIX secolo. Nel 1851 il feudo ed il titolo di duca di Bisaccia furono accordati dalla regia Corte borbonica a Carlo Maria Sostene de la Rochefoucauld ed ai suoi discendenti legittimi.

Ultimamente è stato inaugurato un museo che mostra vari reperti archeologici tra cui quelli della Tomba della principessa di Bisaccia, riferibile all’età del Ferro (fine IX-VII secolo a.C.).

La Tomba della principessa si distingueva dalle altre soprattutto per il prezioso corredo, impreziosito di ceramiche di valore e gioielli, elementi che indicavano una persona di alto rango.

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