La Scazzetta di Pantaleone

Da sempre il dolce rappresentativo di Salerno per antonomasia, la scazzetta di Pantaleone è conosciuta da tutti i salernitani e non, ma pochi probabilmente conoscono da dove ne derivi la fama e la bontà. Tutti i salernitani sanno che per mangiare la scazzetta bisogna recarsi in un’unica pasticceria in via dei Mercanti  a Salerno.

Nel 1868, Salerno è in pieno sviluppo industriale, Mario Pantaleone avvia un piccolo laboratorio di pasticceria e deposito di coloniali nella suggestiva Cappella delle Anime del Purgatorio, sconsacrata da Gioacchino Murat all’inizio dell’Ottocento.

Mario Pantaleone, artigiano dell’arte pasticciera dedica la vita al suo laboratorio: i dolci della tradizione trovano nelle sue mani gli strumenti per infinite variazioni che faranno la storia della pasticceria.

scazzettaPantaleone

Prima di raggiungere il risultato finale, Mario Pantaleone ha dovuto faticare tra diversi tentativi ed esperimenti dolciari.

Quel che più incuriosisce, però, è la scelta del nome:

pochi sanno che il termine ‘scazzetta’ deriva dal dialetto e sta a indicare il Galero, ovvero il copricapo che i cardinali ricevevano dal Papa durante la cerimonia di investitura. Se questo copricapo per i cardinali simboleggiava una sorta di confine tra cielo e terra, allora la scazzetta di Pantaleone rappresenta davvero un assaggio di paradiso. Gli  ingredienti della torta sono semplici: Pan di spagna, crema, fragoline di bosco e glassa rossa che insieme danno vita a una dolcezza celestiale rientrata di diritto nella tradizione culinaria salernitana.

Molti hanno provato a ‘copiare’ la ricetta di Pantaleone, ma è impossibile riuscire a eguagliare la bontà dell’originale: la creatività e l’estro culinario di Mario Pantaleone sono stati premiati tanto che è dal 1868 che a Salerno si può gustare una tale bontà. Da quando è sorto il laboratorio artigiano di arte pasticcera di Pantaleone, il capoluogo ha goduto di bontà uniche per secoli che sono state protagoniste di banchetti e cerimonie regali conquistando la gola di personalità illustri italiane e straniere come Bill Clinton, la regina Margaret e Papa Giovanni Paolo II, il più noto estimatore della scazzetta.

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