Il biscotto di Castellammare è un biscotto a forma di sigaro creato nel 1848 a Castellammare di Stabia. Con il passare dei decenni si sviluppò la tradizione di giungere a Castellammare per gustare questi biscotti inzuppati nell’acqua della Madonna.
La storia iniziò a complicarsi quando Donna Concetta, erede della ricetta di biscotti, ne fu talmente gelosa da rifiutarsi di mostrarla, e si dice sia stata per questo motivo avvelenata. Ciò naturalmente contribuì a far crescere l’interesse intono a questi deliziosi biscotti. Fortunatamente Donna Concetta prima della sua morte aveva confidato la ricetta al nipote, il quale tramandandola ai figli e poi ai nipoti, ha consentito di far giungere questi biscotti ai giorni nostri e di trasformarli nel simbolo di questa bellissima località costiera.
Gli ingredienti di questo biscotto sono veramente pochi, e tra questi fondamentale è l’acqua della Madonna di Castellammare. La tradizionale forma a grosso sigaro richiede una giusta cottura, se non si vuole resti crudo all’interno.
La breve storia del caratteristico biscotto, apprezzato per la fragranza e l’inconfondibile sapore, può essere completata da questa descrizione:
“Chi viene, anche per una sola volta, nella nostra città, non potrà dimenticare due gradevoli profumi: quello lievemente solleticante di un insieme di vapori di zolfo e ferro e altri minerali provenienti dalle sorgenti delle acque stabiesi; e l’altro evanescente e dolcissimo dei biscotti di Castellammare. Saranno, infatti, dieci, venti, o di più i forni che, alcuni legati al loro carattere primitivo, altri moderni, lanciano a getto continuo sul mercato questi ricercatissimi biscotti che non si riesce ad imitare in nessuna altra parte del mondo, pur essendo noto che gli elementi semplici e fondamentali per lavorarli e produrli sono la farina, lo zucchero, il burro e la vaniglia (…)”. Stabiae e Castellammare di Stabia di Michele Palumbo, Aldo Fiory Editore, 1972.
Leave a Reply