Le zeppole sono un dolce tipico dell’Italia meridionale. Si tratta di deliziose frittelle ripiene di crema, tradizionalmente consumate in occasione della festa di San Giuseppe.

In effetti è alquanto curioso che in piena Quaresima la tradizione accolga la preparazione di un dolce fritto e godurioso. Un particolare sembrerebbe svelare questo paradosso. Una leggenda racconta che San Giuseppe avesse un secondo mestiere, quello di friggitore. Per una sorta di devozione al santo, infatti, lungo le strade di Napoli, i friggitori preparavano le zeppole fritte per i passanti. Questa usanza purtroppo è andata persa col tempo.

La zeppola di San Giuseppe, nasce nel XIII secolo ed è ripiena di crema pasticcera e decorata con amarena sciroppata.

Sull’origine della parola zeppola si è dibattuto parecchio. Secondo alcuni deriverebbe da serpula (m) che in latino significa serpe, per la forma di serpe chiusa su se stessa. Secondo altri verrebbe da zeppa, che a Napoli è il pezzo di legno posto per correggere dei difetti di misura nei mobili. Ancora una volta si tratterebbe dunque di un riferimento alla professione di San Giuseppe.

Le zeppole sono, quindi, radicate nella tradizione culinaria napoletana. Tuttavia, ormai da tempo, vengono preparate e consumate in numerose regioni soprattutto al sud e al centro.

Le zeppole salentine, venivano anticamente fritte nello strutto, oggi vengono farcite con crema pasticcera o cioccolato. In Puglia sono diffuse soprattutto nella versione al forno. Ancora, in Sicilia, assumono una sfumatura più “orientale” per l’impasto con farina di riso e la copertura con miele d’arancio o zucchero a velo. In alcune zone della Calabria la zeppola è tipica del periodo natalizio. Viene perciò farcita con ricotta, zucchero, cannella e limone, e ha le patate come ingredienti nell’impasto.

A Napoli, oltre alle zeppole di San Giuseppe, presenti in tutte le pasticcerie anche nella versione “mignon”, è facile imbattersi nella primordiale versione delle zeppole: le pastacresciute, frittelle salate.

Le zeppole insomma sono radicate nella storia culinaria di Napoli e del centrosud. A dimostrarlo è l’indicazione PAT. Si tratta di un marchio di garanzia di prodotto agroalimentare tradizionale. Il Marchio viene rilasciato dalle Regioni e dal Ministero delle politiche agricole esclusivamente per i prodotti la cui ricetta e le tecniche di lavorazione sono tradizionali e consolidate in un determinato territorio da almeno 25 anni.

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