I Roccocò sono dolci tipici napoletani cotti al forno. Il loro sapore unico è dato dalle mandorle assieme a spezie varie. Il loro profumo caratterizza il Natale napoletano.
La prima ricetta dei Roccocò, risale al 1320. Il dolce veniva inizialmente preparato dalle monache del Real Convento della Maddalena.
Il termine Roccocò deriva dal francese “roccaille”. Questo nome si riferisce alla forma barocca che ricorda una conchiglia arrotondata.
Il dolce tipico napoletano viene consumato l’8 dicembre per il pranzo dell’Immacolata.
Il Roccocò non è semplice da preparare a regola d’arte. Il dolce ha infatti una consistenza croccante all’esterno e morbida all’interno, ha inoltre un colore marroncino e un aspetto massiccio. L’attenzione nella cottura è dunque fondamentale. Potrebbero essere definiti dolci impenetrabili perché duri e secchi, eppure affettuosi alla vista per la loro forma a ciambella. Per la loro durezza i Roccocò vengono spesso gustati intingendoli nel vino rosso oppure in un bicchierino di marsala o di vermouth, oppure ancore in un calice di spumante o di bianco secco.
Il dolce natalizio Roccocò, emana il profumo di agrumi che rimanda il pensiero alle coste del Mediterraneo. Gustarlo sulle tavole napoletane a Natale è una tradizione insostituibile. Come immancabile è la frase che si pronuncia gustando queste prelibatezze: “bisogna avere i denti buoni per mangiare i Roccocò!”.
Speziati, estremamente profumati e saporiti, a base di mandorle, pisto, buccia d’arancia, farina, uova, zucchero e bicarbonato, i Roccocò figurano al meglio nei vassoi accompagnati dai mustaccioli. Formano in questo modo il binomio perfetto dei dolci consumati di consueto sulle tavole napoletane.
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