AVELLINO

ETA’ ANTICA

Centro storico avellinoLa città di Avellino affonda le sue origini nell’antica Abellinum (che sorgeva nei pressi di Atripalda) conquistata da Roma durante le guerre sannitiche ed elevata nell’82 a.C. a capoluogo della colonia Veneria Abellinatium. Fu conquistata dai Romani nel 293 a.C., che la sottrassero al dominio dei Sanniti nella sanguinosa battaglia di Aquilonia, durante le Guerre sannitiche che si verificarono tra il 343 a.C. e il 292 a.C.  Sotto il dominio di Roma la città cambiò più volte denominazione (nell’ordine: VeneriaLiviaAugustaAlexandriana e Abellinatium). La posizione geografica ha agevolato la nascita dei primi insediamenti: sin dall’antichità la valle del Sabato ha costituito una via naturale tra l’Irpinia e il Sannio. Silla nell’89 a.C. occupa la città dando inizio all’edificazione del centro urbano dividendola in quattro parti come da consuetudine romana con la tipica segmentazione in cardi e decumani. Probabilmente l’antico centro sulla collina della Civita cessò di esistere a seguito delle guerre gotiche e della successiva occupazione bizantina. La popolazione si disperse sulle alture nei dintorni, dando origine a vari piccoli nuovi centri.

 


ETA’ MEDIEVALE

Avellino è stata fino all’ 849 parte del Principato di Benevento, in questo periodo si sviluppa il centro storico dal tipico aspetto medievale, con strade ripide e strette, che bacino del fiume Sabato, con le case addensate intorno alla cattedrale.  L’arrivo dei Normanni pose Avellino al centro di importanti avvenimenti: nel 1137 Innocenzo II e Lotario III nominarono Duca di Puglia Rainulfo di Alife, il conte di Avellino, per il contributo dato per fermare i primi tentativi di conquista del neoeletto (1130) Re di Sicilia Ruggero II. Due anni dopo, però, in seguito all’improvvisa morte di Rainulfo, con la città rimasta senza l’appoggio di Papa e Imperatore, Ruggero II riunificò il Regno di Sicilia, annettendovi il Ducato di Puglia e il Principato di Capua. Nei decenni successivi, la città passò al conte Riccardo dell’Aquila, dunque ai Paris, ai Sanseverino, a Simone di Montfort, ai del Balzo, ai Filangieri de Candida. Dal 1287 al 1581 fu capoluogo del Principatus ultra serras Montorii.


ETA’ MODERNA

duomo di avellinoNel 1512 divenne contessa di Avellino Maria de Cardona, che è la più grande figura femminile nella storia della città. Sotto la sua guida Avellino divenne uno dei poli culturali più importanti del regno e riuscì a trarre quanti più vantaggi possibili dalla strategica posizione della città nei collegamenti tra la Puglia e Napoli e tra Benevento e Salerno, riuscendo a far tornare Avellino un crocevia dei commerci fiorente da dopo la caduta della città romana . Attuò una serie di riforme che prepararono l’avvento poi della dinastia dei Caracciolo nel 1589. I Caracciolo assumono il titolo di principi di Avellino conservandolo fino al 1844. Grazie al dominio di questa famiglia la città vede un forte sviluppo economico-demografico nonché un ampliamento sul piano urbanistico. Durante i moti risorgimentali la città di Avellino è il punto di partenza del movimento insurrezionale per l’ottenimento della costituzione. Nella notte di S. Teobaldo (1 e 2 Luglio 1820) 130 uomini e 20 ufficiali disertano e, guidati da Michele Morelli e Giuseppe Silvati, entrano ad Avellino fra la folla entusiasta e proclamano la costituzione sul modello spagnolo. Nei giorni che seguono la rivoluzione, i rivoluzionari passano il potere al generale Pepe, causando dei dissidi interni, e questa crisi favorisce l’intervento armato della Santa Sede che nel 1821 scioglie la rivoluzione.


ETA’ CONTEMPORANEA

fontana dei tre cannoliNel 1980 la città di Avellino fu vittima di un un sisma di magnitudo 6,9 che devastò parecchi comuni della provincia  ed in particolare il comune di Avellino contò 82 vittime e notevoli danni. Nel 1943 la città fu bombardata dagli Alleati nel tentativo di bloccare la ritirata delle truppe naziste nei pressi dello strategico ponte della Ferriera. Nel dopoguerra Avellino ha avuto un costante sviluppo edilizio, legato all’incremento delle attività economiche e di servizi che ancora attualmente la caratterizzano, quale importante nodo di collegamento con il Meridione. Oggi la città si è estesa al di là dell’antica cinta muraria medievale, in gran parte abbattuta, sviluppandosi sulla spianata del terrazzo ma anche ad Est verso la stazione ferroviaria che serve, oltre Avellino, il vicino centro di Atripalda. L’economia del capoluogo oggi si basa soprattutto su industrie di cappelli di feltro e pannilani, ma sono anche notevoli quelle collegate all’agricoltura – in particolare quella vinicola e molitoria.